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Ausl Bologna: il primo mammografo al mondo che esegue biopsie

Ausl Bologna: il primo mammografo al mondo che esegue biopsie

Ausl Bologna: il primo mammografo al mondo che esegue biopsie
| giovedì 11 Febbraio 2016

Conferenza stampa di presentazione, stamani, presso la Biblioteca dell’Ospedale Bellaria a Bologna del nuovo mammografo dell’Ausl di di Bologna.
Si arricchisce l’offerta diagnostica della Senologia della Breast Unit dell’Azienda USL di Bologna, grazie all’impegno degli imprenditori di Unindustria Bologna che rinnova la propria attenzione per la salute delle donne donando un nuovo mammografo digitale con tomosintesi Giotto Class.

Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini archivio fotografico Ausl di Bologna
Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini archivio fotografico Ausl di Bologna

Il nuovo mammografo, frutto della ricerca scientifica dell’IMS (Internazionale Medico Scientifico) di Sasso Marconi, che nel 2016 festeggia i suoi primi 50 anni di attività, è il primo al mondo in grado di eseguire biopsie vacuum assisted guidate da tomosintesi, una tecnica d’avanguardia che consente la visualizzazione tridimensionale della mammella, con immagini che corrispondono a sezioni molto sottili (1 mm). Rispetto alla tradizionale visualizzazione bidimensionale è possibile, quindi, caratterizzare in modo più evidente lesioni anche molto piccole. L’apparecchio minimizza la quantità di radiazioni utilizzata e riduce i tempi di esecuzione dell’indagine. Design ed ergonomia facilitano la postura anche per pazienti con disabilità. Il mammografo può essere utilizzato, inoltre, sia con paziente in posizione prona che verticale.

“Il tema della prevenzione e dell’importanza della sua valorizzazione è da sempre a noi molto caro. Quella di oggi è la dimostrazione delle grandi cose che si possono fare quando la tecnologia avanzata delle nostre aziende si sposa all’attenzione al sociale e al territorio tipica del nostro contesto imprenditoriale”, dichiara Sonia Bonfiglioli, Vice Presidente di Unindustria Bologna.

Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini archivio fotografico Ausl di Bologna
Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini archivio fotografico Ausl di Bologna

 

 

 

Per Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell’Azienda Usl di Bologna, ”La Senologia è il cuore della nostra Breast Unit, e rafforzarne la dotazione tecnologica, soprattutto quando, come in questo caso, si acquisiscono apparecchiature di ultima generazione, significa continuare ad investire in prevenzione in un ambito, quello dello screening del tumore della mammella, che sappiamo essere particolarmente rilevante per la salute delle donne. Anche per questa ragione siamo grati ad Unindustria Bologna, che ringraziamo anche per la sensibilità mostrata nella scelta della donazione”.

 

La Senologia dell’Azienda Usl di Bologna

L’Unità Operativa di Senologia, diretta da Gianni Saguatti, è il centro di riferimento dell’Azienda USL di Bologna per lo screening per il tumore della mammella, di primo e secondo livello. Alla Senologia della Breast Unit è affidata la lettura centralizzata dei referti delle mammografie di screening di primo livello, effettuate in tutti i punti dell’Azienda USL di Bologna, oltre che tutti gli esami mammografici di approfondimento di secondo livello. La concentrazione in un unico centro della lettura dei referti delle mammografie di screening garantisce standard di qualità e sicurezza elevati, in relazione alla rilevanza quali-quantitativa della casistica esaminata.
La presenza della Senologia all’interno della Breast Unit, consente di riunire in unico centro le attività di diagnosi precoce, trattamento, follow up e sostegno psicologico per le donne con neoplasia alla mammella. Interdisciplinarietà, multidisciplinarietà, innovazione, ricerca scientifica e tecnologica, guidano l’attività della Breast Unit che punta a caratterizzarsi come una struttura all’avanguardia nel trattamento delle patologie del seno. Un centro che garantisce presa in carico complessiva e continuativa.
Con il nuovo mammografo, collocato in uno spazio dedicato al terzo piano del padiglione H dell’Ospedale Bellaria, salgono a 4 i mammografi a disposizione della Senologia della Breast Unit (uno dei quali utilizzato anche per procedure bioptiche), la cui dotazione tecnologica comprende anche 3 ecotomografi. Le attrezzature sono distribuite in tre sale mammografiche, collegate ad altrettanti ambulatori ecografici, e in una sala per le biopsie. La disposizione degli ambulatori è stata progettata in maniera da consentire alle donne il passaggio diretto tra i diversi ambienti, riducendo i tempi di visita e garantendo più confort e maggiore tutela della riservatezza.
Nel corso del 2015 l’équipe senologica, composta da 6 medici, 18 tecnici di radiologia e 3 infermieri, ha refertato 80.000 mammografie, oltre 63.000 delle quali inserite nel programma di screening (effettuate presso l’Ospedale Bellaria e nelle sedi periferiche dello screening mammografico). Sono state realizzate, inoltre, circa 3.000 ecografie della mammella, 900 agoaspirati, 400 biopsie stereotassiche, 450 biopsie ecoguidate, 270 risonanze magnetiche della mammella, oltre che tutti gli approfondimenti clinici di secondo livello.

Per circa 600 donne è stato diagnosticato un carcinoma mammario.

La Senologia garantisce anche esami urgenti, assieme agli ospedali di San Giovanni in Persiceto e di Vergato, e collabora con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Orsola-Malpighi e con l’Azienda USL di Imola.

 

Lo screening regionale per il tumore alla mammella

Il programma di screening regionale, attivo dal 1997, si rivolge a tutte le donne di età compresa tra i 45 e i 74 anni, circa 183.000 nell’area metropolitana bolognese, e individua nello screening mammografico la modalità raccomandata per la prevenzione del tumore della mammella. Alle donne di età compresa fra i 45 e i 49 anni viene offerta la mammografia come test di 1° livello con periodicità annuale, alle donne tra i 50 e i 74 anni con periodicità biennale. Le donne positive a questo test hanno la possibilità di accedere agli approfondimenti di 2° livello ed agli eventuali trattamenti terapeutici. Delle 63.000 donne che hanno effettuato una mammografia di screening circa 2.500 sono state richiamate per ulteriori accertamenti diagnostici.

Fonte: sito Ausl di Bologna

 

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